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null Sabato 25 settembre la presentazione del libro Poesie vegetali - Green poems" di Lino Angiuli, in occasione de Le Giornate del Patrimonio

Dal 25/09/2021 al 25/09/2021

Sabato 25 settembre la presentazione del libro "Poesie vegetali - Green poems" di Lino Angiuli, in occasione de "Le Giornate del Patrimonio"

Sabato 25 settembre alle 18.00, presso il Museo Castromediano di Lecce - viale Gallipoli, 30, in occasione de “Le Giornate del Patrimonio", si terrà la presentazione del libro “Poesie vegetali - Green poems” di Lino Angiuli, Edizioni di Pagina.

Interverranno: Carlo Alberto Augieri, già docente presso l’Università del Salento, e Mauro Marino, operatore culturale e curatore editoriale.

La pubblicazione è inserita nella linea editoriale “Leggi la Puglia”, in cui confluiscono tutte le pubblicazioni del Consiglio Regionale della Puglia realizzate con il coordinamento della Sezione Biblioteca e Comunicazione Istituzionale.
 
L’obiettivo della linea editoriale, approvata con delibera n. 151/2018 dell’Ufficio di Presidenza, è quello di valorizzare la Puglia, il suo territorio, le sue tradizioni, il suo patrimonio culturale, nonché l’Istituzione consiliare stessa.
 
Tutte le pubblicazioni sono edite, oltre che in formato cartaceo, anche in formato digitale scaricabile gratuitamente sul sito di Teca del Mediterraneo, la biblioteca del Consiglio regionale della Puglia, al link https://biblioteca.consiglio.puglia.it/linea-editoriale-leggi-la-puglia-, si assicura così la condivisione e la fruibilità dei contenuti ad un ampio pubblico.

La partecipazione all’evento, con Green pass, è gratuito, su prenotazione tramite app IoPrenoto oppure tramite telefono al numero 0832 373572.

Il libro
Poesie vegetali / Green poems è una silloge poetica bilingue, curata da Maria Rosaria Cesareo e Barbara Carle, frutto di un lavoro di ricerca e setacciamento dell’intero percorso creativo di Lino Angiuli, nell’arco temporale di un cinquantennio, inseguendo il filo verde di quell’umanesimo vegetale di cui l’autore può definirsi – a ragione – il “seminatore”. Questa selezione antologica, questo volo ricognitivo, come del resto l’intera produzione poetica di Angiuli, è sostanzialmente un’immersione nella madre terra, una vera e propria dichiarazione d’amore e d’intenti, reale e simbolica, che da sempre il poeta rivolge a una Terra dalla forte personalità e dai connotati naturalistici che ne fanno una delle perle del Mediterraneo: la Puglia. I testi sono tradotti in inglese dalla poetessa Barbara Carle, che da Sacramento (California), nella cui Università insegna Italianistica, ha pensato di intraprendere la non facile impresa di “trasportare” i versi di Angiuli nella lingua internazionale, spingendo la nave al largo, in direzione degli States.

L’autore
Lino Angiuli (1946) è nato e vive in Terra di Bari, dove, nel ruolo di Dirigente dell’Assessorato all’Istruzione della Regione Puglia, ha diretto un Centro di Servizi culturali. Come poeta, ha pubblicato sedici raccolte in lingua italiana e dialettale, ricevendo riconoscimenti e traduzioni (dagli U.S.A. al Messico, dalla Corsica alla Spagna, etc). Della sua produzione poetica si parla, tra l’altro, nel manuale di Storia letteraria di Giulio Ferroni edito dall’Einaudi; nella Storia della civiltà letteraria dell’Utet; nell’Enciclopedia della Letteratura italiana edita dal “Sole 24 ore”, oltre che nel volume monografico Dal basso verso l’alto: studi sull’opera di Lino Angiuli, a cura di Daniele Maria Pegorari. La sua produzione poetica è stata oggetto di tesi di laurea e di corsi accademici. Come scrittore, ha curato e pubblicato numerosi volumi dedicati alla salvaguardia del patrimonio demologico, con particolare riferimento alle manifestazioni della cultura orale. Tre libri sul versante narrativo e uno di critica letteraria. Collaboratore dei servizi culturali della Rai e di quotidiani, ha fondato alcune riviste letterarie. Ha progettato e curato tre antologie della poesia europea e un’antologia della poesia dei paesi mediterranei. È direttore artistico della mostra foto-letteraria itinerante “Scatti di poesia”.