Gaetano Salvemini, nato a Molfetta l’8 settembre del 1873, è una figura chiave del Novecento e della storia del pensiero politico; per la molteplicità di indirizzi della sua riflessione e per l’energica attività indirizzata alla costruzione e alla difesa della democrazia, Salvemini ha rappresentato un forte riferimento per la cultura democratica, laica e progressista.
Nella ricorrenza del centocinquantenario della sua nascita, la Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia, in collaborazione con il Dipartimento Turismo Economia della Cultura e Valorizzazione Territoriale e la Struttura di Progetto Cooperazione Territoriale Europea e Poli Biblio Museali della Regione Puglia, promuove, a cura della Fondazione Di Vagno, un fitto ciclo di incontri, seminari e giornate di studio che, da settembre a dicembre 2023, sarà accolto nelle Biblioteche di Foggia, Andria, Canosa, Taranto, Brindisi, Lecce nelle scuole e nelle università dell’intera Regione, con l’obiettivo di offrire alle Comunità ospitanti e in particolare alle giovani generazioni, un esaustivo quadro dei campi di interesse che hanno visto Salvemini protagonista del suo Tempo.
«Non ebbe una vita facile Gaetano Salvemini, - scrive in una sua nota Loredana Capone, presidente del Consiglio Regionale della Puglia - sotto le macerie del terremoto di Messina del 1908 perdette la moglie Maria Minervini, insieme ai cinque figli e alla sorella. Poi ci sono le macerie della storia che non fu meno clemente: la Prima guerra mondiale, la persecuzione fascista; i lunghi anni dell’esilio in Francia, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti. Prove durissime che non intaccarono mai la sua passione per gli studi, la sua fede nella democrazia, la sua radicalità e la sua imprudenza, il suo anticonformismo, il coraggio delle proprie idee. Aspetti della biografia e del carattere di Gaetano Salvemini che contribuirono a farne un punto di riferimento per tanti giovani, di cui amò circondarsi fino alla fine dei suoi giorni. La ricorrenza dei 150 anni dalla nascita è l’occasione di onorare la memoria di uno dei protagonisti delle grandi cause del ’900, alle quali Salvemini non fu estraneo né come storico, né come politico, né come uomo».
Le iniziative previste per celebrare la ricorrenza e riflettere sulla figura politica e intellettuale di Salvemini, coniugano le proposte emerse da diverse istituzioni culturali del territorio e testimoniano lo stretto rapporto tra la sua eredità culturale, politica e intellettuale e la sua Regione d'origine, la Puglia, alla quale rimase sempre legato, con lo scopo di approfondire le diverse declinazioni della sua vita attualizzandone il messaggio.
Tema degli incontri saranno i rapporti di Gaetano Salvemini con gli intellettuali e politici del suo tempo (Salvemini scompare a Sorrento nel 1957); le problematiche legate al fascismo; il suo rapporto con Carlo Cattaneo; l’idea di Europa; le relazioni internazionali dell’Italia con un approfondimento per la particolare sua attenzione per i paesi balcanici; l’impegno culturale; la questione femminile; la questione meridionale.
Collaborano al progetto la rete di Biblioteche di Foggia, Andria, Canosa, Taranto, Brindisi, Lecce, il Centro Studi Gaetano Salvemini, la Fondazione Ernesto Rossi e Gaetano Salvemini di Firenze, la Fondazione Giacomo Matteotti, l’Archivio dell’Associazione Elena e Beniamino Finocchiaro; la Cattedra di Storia delle Relazioni Internazionali e il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Bari, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, il Centro Studi Molfettesi.
Pubblicazione “Gaetano Salvemini. Testimonianze, interviste e documenti”
A dare lustro e continuità alle iniziative contribuisce la pubblicazione del volume “Gaetano Salvemini. Testimonianze, interviste e documenti”, realizzato da Kurumuny, inserito nella Linea editoriale “Leggi la Puglia” in cui confluiscono tutte le pubblicazioni del Consiglio Regionale della Puglia, realizzate con il coordinamento della Sezione Biblioteca e Comunicazione Istituzionale.
Il corpus fondante del volume è costituito dalle interviste realizzate dal curatore Mirko Grasso a studiosi che hanno avuto modo di conoscere e lavorare con Gaetano Salvemini, o con figure intellettuali che sono state a stretto contatto con personalità vicine a Salvemini: Ernesto Galli della Loggia, Liliana Gadaleta Minervini, Giuseppe De Rita, Emilio Luongo con la memoria inedita di Rosario Scarpati su Salvemini, Giuliana Gargiulo, Raffaele Colapietra, Alberto Benzoni.
L’obiettivo della linea editoriale approvata con delibera n. 151/2018 dell’Ufficio di Presidenza, è quello di valorizzare la Puglia, il suo territorio, le sue tradizioni, il suo patrimonio culturale, nonché l’istituzione consiliare stessa. Il Consiglio Regionale della Puglia contribuisce ad arricchire il catalogo delle biblioteche del territorio pugliese, omaggiando le copie cartacee.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività culturali di “Teca del Mediterraneo”. La Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia realizza progetti ed eventi a favore della promozione della lettura, attività destinate a tutti i cittadini. Attraverso i propri servizi si impegna ad accrescere il benessere sociale e a migliorare le abilità e le capacità delle persone, facilitando l’accesso alla cultura, ai documenti e alle informazioni. Sostiene, inoltre, la formazione continua nel rispetto delle diversità culturali.
L’abstract del volume
Gaetano Salvemini è stato molte cose nella sua lunga e travagliata vita: uomo di cultura, insegnante e fondatore della prima federazione di docenti, professore universitario, autorevole storico medievista, appassionato meridionalista, politico combattivo e fuori dal coro, lucido testimone dell’età dei totalitarismi e tenace antifascista, polemista destinato a essere riferimento morale e maestro di virtù civile per almeno due generazioni del Novecento. Il volume di Mirko Grasso tiene insieme interviste e testimonianze inedite, documenti rari, saggi su Salvemini e con più voci racconta la sua storia, la lezione morale e politica e l’attualità della sua figura.
Il libro è anche frutto della collaborazione dell’Autore con la rivista «Tempo Presente» fondata nel 1956 da Ignazio Silone e Nicola Chiaromonte, oggi diretta da Alberto Aghemo, sulla quale dall’autunno del 2020 sono state pubblicate alcune riflessioni con personalità vicine all’eredità culturale di Salvemini o che hanno avuto modo di frequentarlo direttamente nei primi anni Cinquanta. Nel volume confluiscono una nutrita sezione fotografica che ripercorre l’intero arco della vita di Salvemini e rari materiali audio: l’intervista rilasciata alla Nbc nel 1941 e il ricordo di Piero Gobetti formulato da Salvemini in una registrazione del 1955 per la televisione italiana. Si potrà anche rileggere il testo autobiografico salveminiano del 1949, “Una pagina di storia antica” e il suo sconosciuto e particolare racconto giovanile “Cuore infranto! Storia vera del 1893” che si ripubblica per la prima volta integralmente.
Il libro, pubblicato dalle Edizioni Kurumuny vuole offrire al lettore un ritratto solidamente ancorato alla memoria e all’indagine documentaria in coerenza con il celebre motto salveminiano: «L’imparzialità è un sogno, la probità è un dovere».
L’autore
Mirko Grasso (1979) è socio della Fondazione Ernesto Rossi - Gaetano Salvemini e dell’Associazione Nazionale per gli Interessi del Mezzogiorno d’Italia. Tra i suoi ultimi lavori: Costruire la democrazia. Umberto Zanotti-Bianco tra meridionalismo ed europeismo (Donzelli 2015, segnalazione speciale al Premio Matteotti 2016); la riedizione di Mussolini diplomatico di Salvemini (Donzelli 2017); l’edizione critica degli scritti di Matteotti nel volume Il fascismo tra demagogia e consenso. Scritti 1922-1924 (Donzelli 2020, segnalazione speciale al Premio Matteotti 2021). Per le nostre edizioni ha pubblicato diverse opere, di recente: l’edizione del romanzo Tutti vittime di Giuseppe Susanna (2019), il volume Era partito per fare la guerra (2020) e Contro le leggi razziali. Benedetto Croce e la lettera di Antonio de Ferrariis Galateo sugli ebrei (2023).
Mostra “Gaetano Salvemini una biografia per immagini”
La mostra “Gaetano Salvemini una biografia per immagini” è composta da circa cinquanta foto della vita di Gaetano Salvemini, ricavati dalla pubblicazione, e da alcuni rarissimi documenti audio: una intervista rilasciata alla NBC nel 1941 e il ricordo di Piero Gobetti formulato da Salvemini in una registrazione del 1955 per la televisione italiana.
La mostra sarà allestita:
- dal 15 al 30 settembre, a cura di ANPI Molfetta – Molfetta nello spazio della Fabbrica di San Domenico;
- dall’1 al 14 ottobre, a cura del Polo Biblio-museale di Brindisi, negli spazi del MediaPorto;
- al 17 al 30 ottobre, a cura del Polo Biblio-museale di Taranto, nella Biblioteca Acclavio;
- dal 2 al 15 novembre a cura del Polo Biblio-museale di Lecce, nella Biblioteca Bernardini;
- al 18 al 1 dicembre, a cura del Polo Biblio-museale di Foggia nella Biblioteca La Magna Capitana.
Ultima tappa del tour della mostra a Bari, dal 4 al 31 dicembre nell'Agorà del Consiglio Regionale che, unitamente all’allestimento, ospiterà una giornata di studi per fare il punto sulle ricerche dedicate a Salvemini, sulla sua eredità politica e culturale e sul legame intellettuale ed emotivo con la Regione che gli diede i natali.
La conferenza stampa e gli incontri a Molfetta del 15 e 16 settembre
ll 15 settembre 2023, alle ore 10.30, nella Sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico a Molfetta, si terrà una conferenza stampa per illustrare le iniziative promosse dalla Presidenza del Consiglio Regionale e dal Dipartimento Cultura della Regione Puglia per i 150 anni della nascita di Gaetano Salvemini.
Saranno presenti, con la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, il Sindaco del Comune di Molfetta, l'assessore alla socialità Anna Capurso, la referente della rete delle scuole superiori Maddalena De Fazio, il presidente dell'ANPI sez. di Molfetta, la presidente della Fondazione Di Vagno, Daniela Mazzucca, il coordinatore dei Poli Biblio Museali della Regione Puglia Luigi De Luca. Nell'occasione si inaugurerà la mostra fotografica a cura dello storico Mirko Grasso allestita lungo il porticato della Fabbrica di San Domenico.
Nel pomeriggio del 15 e del 16 settembre, la Sala Finocchiaro della Fabbrica di San Domenico sarà luogo di due incontri aperti al pubblico.
Nella giornata di apertura, alle 18,30, il tema dell’incontro moderato da Maddalena De Fazio è “La figura femminile nell’esperienza biografica e politica di Salvemini”. Interverranno Rossella Pace, della Fondazione Giacomo Matteotti di Roma e docente dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, su “La ‘storia sfiorata con distrazione’: Giuliana Benzoni e Gaetano Salvemini tra meridionalismo, antifascismo e guerra”. Lo storico Andrea Ricciardi, della Fondazione Rossi Salvemini di Firenze su “Ernesta Bittanti Battisti e Gaetano Salvemini”. Lo storico Marco Ignazio de Santis, del Centro Studi Molfettesi su “Maria Minervini, prima moglie di Gaetano Salvemini”.
Il giorno successivo, sempre alle 18.30, il tema dell’incontro, moderato da Giovanni Pappagallo è “Salvemini e il mestiere dello storico”. Interverranno lo storico Gianmarco Pondrano Altavilla, del Centro di studi storici, politici e sociali G. Salvemini di Napoli su “Salvemini e la Rivoluzione Francese”; Lo storico Mirko Grasso, della Fondazione Rossi Salvemini di Firenze su “Indagine storica e analisi politica nel diario salveminiano del 1947”; Federico Imperato, docente di Storia delle Relazioni Internazionali, Facoltà di Scienze politiche, Bari su “Salvemini studioso della politica estera italiana”. Al termine dell’incontro si tiene la rappresentazione teatrale “I fuoriusciti” tratta da un testo di Giovanni Grasso a cura del Teatro dei Cipis con Corrado la Grasta e Giancarlo Attolico.
Gaetano Salvemini (nota a cura dello storico Mirko Grasso)
Gaetano Salvemini (Molfetta 1873 - Sorrento 1957) è una figura chiave del Novecento e della storia del pensiero democratico. Per la molteplicità di indirizzi della sua produzione scientifica e per l’energica attività politica indirizzata alla costruzione e alla difesa della democrazia, lo storico ha rappresentato un forte riferimento per la cultura democratica, laica e progressista. Dopo l’impegno nelle file socialiste con le sue battaglie per il Mezzogiorno, la lotta al sistema giolittiano e la partecipazione al conflitto mondiale si scontra con il fascismo. Ripara in Francia e poi in Inghilterra, nel 1933 approda negli Stati Uniti dove, dalla cattedra di storia ad Harvard, conduce una tenace lotta al regime. Poi elabora anche particolari riflessioni sul futuro dell’Italia prima del suo rientro definitivo in patria avvenuto alla fine degli anni Quaranta. Il problema della moralità nella cosa pubblica esplode per Salvemini nell’Italia di Giolitti e pur riconoscendo allo statista piemontese alcuni meriti in campo economico lo critica per la conduzione a-morale della Nazione nei confronti del Mezzogiorno. Lo studio della questione meridionale è in Salvemini di primaria importanza: da meridionale che ha lasciato il Sud per intraprendere le strade della cultura si batte, con questi strumenti, per il riscatto della propria terra. Proprio questo nodo centrale lo porterà alla rottura con il Partito socialista nel quale ha lungo militato. La corruzione morale e l’avvicinamento ai centri di potere a scapito delle plebi del Sud era l’accusa più dura che l’intellettuale lanciava ai dirigenti socialisti. Scrive nella presentazione della sua raccolta Scritti sulla questione meridionale del 1954: «Abbandonai [...] il Partito socialista, ma non abbandonai il “proletariato”, cioè i contadini meridionali. [...] Una sera, che in una campagna del mio migliore amico conversammo in crocchio sotto il cielo stellato, nella dolce frescura succeduta a una giornata di estate, un contadino mi disse: “Tu non ci hai mai ingannati”. Quelle parole, pronunciate nell’oscurità, mi si infissero nell’anima, e non l’hanno abbandonata più». Salvemini ha condotto la campagna contro il fascismo soprattutto in Francia, Inghilterra e Stati Uniti con conferenze, dibatti e voluminosi studi volti a smontare l’immagine granitica del fascismo e la propaganda di regime. Negli Stati Uniti lo studioso italiano trova un clima adatto alla ricerca storiografica: la disponibilità di libri e documenti, spazi per lo studio e per la ricerca formavano un’oasi di tranquillità e pace dopo i travagli personali e politici. Rientrando in pianta stabile in Italia nel 1949 partecipa attivamente al dibattito sulla costruzione di un’alternativa culturale e politica ispirata al più moderno socialismo europeo e sulla moralizzazione della vita pubblica. Ne La pelle di zigrino, sicuramente uno dei suoi più suggestivi articoli, scrive: «Stretti tra totalitari di destra e totalitari di sinistra, e assaliti di fronte e alle spalle da fascisti nostalgici, neofascisti, criptofascisti, gesuiti e gesuitanti, noi, tapinelli, ci muoviamo su un terreno che si restringe sotto i nostri piedi ogni giorno un poco di più, come la pelle di zigrino resa immortale da Balzac». Sino alla fine non avrebbe perduto la sua capacità di ascolto e la predisposizione al dialogo, tratti del suo modo di essere che Ernesto Rossi, annunciando proprio nel luglio del 1947 il suo rientro dopo il ventennale esilio, avrebbe così descritto: «Nessun giovane che l’ha incontrato sulla sua via l’ha potuto dimenticare: per tutti la sua conoscenza è stata la più meravigliosa avventura spirituale: tutti ne hanno portato indelebile nell’anima la traccia, e ritrovandosi nel mondo, nelle più diverse circostanze, dopo un poco si sono riconosciuti quasi membri di una medesima confraternita spirituale».